Il sentiero parte e prende anche il nome da un eremo utilizzato come rifugio già nel 1242 da un francescano, appunto il Beato Lando. Si snoda attraverso i comuni di Lunano, Piandimeleto e Pietrarubbia. Luoghi che in primavera diventano un’oasi di biodiversità. Luoghi storici e allo stesso tempo di grande valore paesaggistico. Accompagnati da una guida appassionata di storia e natura, si parte dall’eremo francescano e si sale tra frassini, roverelle e tanti altri esempi di vegetazione marchigiana, per arrivare ad abbracciare con lo sguardo l’antico ducato del Montefeltro. Sullo sfondo, l’Abbazia di Mutino, il Castello dei Conti Oliva di Piandimeleto, il Monte Altavelio, ma anche le miniere di zolfo e le cime del Monte Vettore. Valli e pendii, un labirinto verde che corre parallelo alle vie di comunicazione utilizzate dal Terzo Reich, con molti passaggi nascosti utilizzati dai partigiani per sfuggire ai nemici durante la Seconda Guerra Mondiale.
Chi sceglie di fare l’escursione il 25 aprile, ha la possibilità di partecipare a una festa a fianco dei reduci, nell’antico borgo di Petrelle e alla Sagra di Petrelle, una giornata in cui si riscopre la storia enogastronomica del luogo, dal prosciutto di Carpegna, alla Visciolata, fino al formaggio di fossa. Molto curiosa e coinvolgente è anche la visita al Museo della Linea Gotica, a Casinina, dove sono conservati oltre 3000 cimeli bellici e una rarissima collezione di uniformi degli eserciti coinvolti nel conflitto. I percorsi, come il Cammino del Beato Lando, sono organizzati da tredici Comuni riuniti che hanno dato vita a “I Luoghi del Gusto e dello Spirito”: itinerari originali durante tutto l’anno, in corrispondenza di importanti eventi e feste come la Festa della Liberazione. “