Tra gli esempi di architettura novecentesca della città, Palazzo di Penta in Piazza della Vittoria conserva una storia unica e seminascosta. Il suo creatore, Davide Pacanowsky era un architetto ebreo di origine polacca, arrivato in Italia nel 1923 grazie a una borsa di studio concessa dal governo italiano agli studenti stranieri più meritevoli. L’iscrizione alla facoltà di architettura del Politecnico di Milano gli permise di salvarsi dalle persecuzioni naziste, mentre la famiglia fu sterminata in un campo nazista. Invitato a Campobasso dall’ex compagno di studi Antonio di Penta, nel 1936 fu incaricato di riprogettare un edificio che trasformò in una delle architetture più rappresentative del Novecento che ancora oggi caratterizza la piazza per la sua eleganza e originalità.
Dopo la promulgazione delle leggi razziali del ’38, Pacanowsky fu imprigionato e internatonel campo di concentramento di Sepino, dove rimase per quattro anni, continuando a fornire il suo contributo di conoscenza tecnologica partecipando agli scavi del sito archeologico di Altilia. Nel 1944, insieme all’archeologo Maiuri, direttore degli scavi, ricevette la cittadinanza onoraria per le importanti opere realizzate nel comune di Sepino; dopo la guerra continuò a costruire edifici popolari, ponti e ville in altri centri del Molise e in Italia.
L’esperienza è quella di apprezzare questo interessante sito dal punto di vista storico e architettonico del XX secolo, per una migliore visione si consiglia di utilizzare la mappa digitale e accedere ai contenuti multimediali con foto storiche degli interni. Inoltre l’area è arricchita dalla presenza del Monumento ai Caduti.